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Nicola Quirico (Opera propria) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], attraverso Wikimedia Commons
Secondo la tradizione, fin dal VII secolo sul luogo in cui attualmente sorge la chiesa vi era un piccolo lago denominato il Lacus Mariae,
dal quale emergeva un'isoletta, nel cui punto più elevato sorgeva una
piccola cappella o forse solo un capitello, sito conosciuto come Santa Maria dei Pescatori. Nel 911 attorno a questo primo edificio religioso se ne costruì un altro molto più grande del primo.
La nuova chiesa, detta di Santa Maria del Lago, fu una delle più belle e nobili del tempo. Almeno dal 1138, fu denominata Santa Maria Nuova e, solo nel 1182, assunse probabilmente l'attuale assetto planimetrico di base. La chiesa è conosciuta anche come Santa Maria della Neve, in memoria del prodigio della nevicata avvenuto nell'anno 352 in piena estate sull'Esquilino in Roma, ove poi sorse la grandiosa basilica di Santa Maria Maggiore. Nel 1278 Santa Maria Nuova è documentata come parrocchia, mentre tra XIV e XV secolo fu profondamente ristrutturata.
In seguito decadde, ma si riprese a partire dal 1708,
anno in cui la chiesa di San Biagio, che si trovava in prossimità
dell'incrocio di viale Cavour con via Cittadella, fu demolita per far
posto alla spianata della fortezza pontificia, così il titolo e i
diritti vennero trasferiti nel nostro edificio di culto. A seguito di
questo fatto, nel 1709
fu eretta all'interno di Santa Maria Nuova la cappella dedicata a San
Biagio, dove si conserva una reliquia del santo, venerato tuttora come
protettore della gola, soprattutto in occasione della sua festività che
cade il 3 febbraio.
Chiusa nel 1796 in seguito alle soppressioni napoleoniche, la chiesa venne poi riaperta nel 1812 ma privata del titolo di parrocchia.
Alla fine del XIX secolo, in occasione del rifacimento del pavimento, fu rinvenuto il sepolcro della famiglia degli Aldighieri e una parte del muro della chiesa primitiva. Nel 1921, anno del VI centenario della morte di Dante, fu poi costruita una piccola cripta detta appunto degli Aldighieri
dove nell'occasione furono composti i resti dell'antica famiglia (1). La
stessa facciata, che era stata trasformata nel Settecento, sempre nel 1921
riacquistò attraverso un restauro piuttosto ardito il suo aspetto
tre-quattrocentesco; nel contempo anche il fianco meridionale assunse
l'attuale architettura. Nel 1938 Santa Maria Nuova fu di nuovo elevata a parrocchia, ma nel 1944 venne colpita dai bombardamenti: l'abside fu in gran parte demolita, crollò il soffitto e la cripta venne squarciata.
L'opera di ricostruzione, iniziata nell'immediato dopoguerra, si concluse nel 1949, ma anche in seguito si segnalano interventi interni grazie ai quali la chiesa, tra le più ricche di storia della città di Ferrara, acquisì nuovamente dignità e decoro.
Dietro l'altare maggiore, assume particolare rilevanza per la storia della chiesa il Miracolo della Neve dello Scarsellino; da segnalare, inoltre, un crocifisso ligneo di Tommaso Gandolfi realizzato nel XVII secolo, oltre alla già citata cripta degli Aldighieri, meta di studiosi e visitatori.
Per saperne di più.......
29 settembre 2916
Foto di Pietro Finetti:
- Le chiese di Ferrara
Storia, arte e fede
di Giovanni Sassu e Francesco Scafuri
Ferrara Arte, 2013
Pag. 37 e segg.
Nuove foto (16 agosto 2019):
29 settembre 2916
Foto di Pietro Finetti:
(1)..... Gli avi di Dante Alighieri erano di origine ferrarese? Nel 15º canto del Paradiso, Cacciaguida, trisavolo del poeta, (vissuto tra il 1091 ed il 1148) racconta a Dante, come era la Firenze dei suoi tempi ma, alla fine del conto, veniamo a sapere che egli aveva sposato una donna dell'Alta Italia, e che da lei ebbe origine il cognome Alighieri. Ecco cosa fa dire nel canto 15º canto del Paradiso a Cacciaguida: "mia donna venne a me di val di Pado, e quindi il sopranome tuo si feo". La celebre frase è riportata anche sulla lapide a destra del portale della facciata della chiesa di Santa Maria Nuova.
Vedere anche:
Storia, arte e fede
di Giovanni Sassu e Francesco Scafuri
Ferrara Arte, 2013
Pag. 37 e segg.
Nuove foto (16 agosto 2019):
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