Gambulaga, con l’imponente chiesa
di S. Giorgio che svetta con i suoi 24 metri di altezza, era un
ricco borgo posto al lato di una delle più importanti
diramazioni del Po.
Dai documenti reperiti
nell’archivio locale, si è potuto rintracciare le
origini del paese. Sin dall’anno 334 d.C. per le continue ed
abbondanti deposizioni del Po e degli affluenti, si formarono
diverse isolette.
Una di queste, che emergeva dalla
valle stagnante, aveva il nome Lacus Lungus (Lago Lungo) da cui il
nome Gambulaga.
La
chiesa di Gambulaga sorge nel luogo in cui un tempo era ubicato il
"castello", feudo della famiglia Adelardi Marchesella, sulle rive
del fiume Sandalo.
Fu
edificata nel 1777 su commissione del parroco don Francesco
Marchini e i lavori si protrassero incessantemente per 9
anni.
L'architetto Antonio Foschini volle
dare a questo edificio religioso la forma di una nave di cui
l'abside rappresentasse la prua e la facciata la
poppa.
La struttura è molto sobria,
post barocca, le uniche concessioni decorative sono costituite
dalle nicchie e dalle paraste della facciata, secondo un disegno
geometrico e speculare. La simmetria delle linee che si protendono
verso il cielo è resa evidente dal timpano che culmina con
una croce in ferro, ai lati della quale sono presenti due statue
rappresentanti enigmatiche figure femminili.L'andamento sinuoso esterno si fa concreto all'interno in morbide linee arcuate che conducono verso l'altare, straordinariamente luminoso. Le grandi vetrate colorate spandono una luce copiosa e dorata. L'unica grande navata è arricchita da quattro altari laterali.
Imponenti colonne di legno dai
capitelli dorici merlati d‘oro ornano i fianchi. In origine
dovevano essere bianche, ma nei lavori di restauro degli anni '5O
sono state dipinte a imitazione del marmo
dell'altare.
Ai
due lati della porta si possono ammirare immagini affrescate degli
Evangelisti Marco e Matteo. Gli Apostoli Pietro e Paolo sono invece
imponenti statue in marmo bianco dalle movenze e dalla compostezze
classica. l quattro evangelisti incorniciano i primi altari
laterali. Gli altari di marmo bianco e verde sono di stile barocco
e sono sormontati da putti sorridenti in atteggiamento giocoso e da
cesti di frutta in squisito stile ferrarese. A fianco del secondo
altare di sinistra una nicchia che rappresenta una grotta, conserva
una delicata statuetta raffigurante la Madonna di
Lourdes.
L'abside alle spalle
dell‘altare fu chiusa durante gli ultimi restauri. Questo
intervento ha privato l'edificio delle propria profondità,
ma ha permesso di creare una sorta di quinta teatrale dove vi
è rappresentato il martirio di S. Giorgio. Di fronte
all'altare, sopra la porta d‘entrata campeggia una immagine
di S. Giorgio che uccide il drago. Nella sacrestia è
conservata un'altra immagine del Santo, oggetto di studi
approfonditi da parte della Belle Arti di Bologna. Nell'immagine
piuttosto scura, un'unica luce cade dall'alto e illumina il viso
straordinariamente espressivo che guarda con grande
intensità il visitatore. Questa tavola sembra essere la
parte di un trittico, copia ottocentesca di un‘opera di Dosso
Dossi, andata perduta.
Il
soffitto, suddiviso in fasce è riccamente affrescato. Le
decorazioni pittoriche presenti nella zona absidale e negli altari
laterali risalgono agli anni '5O contestualmente ai lavori di
ristrutturazione.
Il
grande altare in marmo pregiato è stato consacrato il 4
ottobre 1956 al termine dei lavori. La chiesa originaria doveva
essere molto sobria, anche il soffitto non era decorato. Il vero
soffitto a capriata si può ammirare solo salendo una stretta
a ripida scalinata a sinistra dall'altare. Nel ‘300 la Chiesa
di Gambulaga costituiva, assieme a quella di Runco, Voghenza, Masi,
Gualdo e Quartiere, la pieve di Voghiera.
Le notizie e le due foto che precedono sono state tratte dal sito:
Comune di Portomaggiore - Sito Istituzionale
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