La Ghirlandina |
Unita alla chiesa da due archi a sesto acuto, è la torre campanaria (m. 86), detta la Ghirlandina per le due balconate che ne cerchiano la cuspide; un’altra tradizione riporta l’attribuzione del nome agli ebrei esuli dalla Spagna, che la paragonarono alla celebre torre della Giralda a Siviglia.
La si intravede passeggiando per le strade da molteplici scorci tra le vie o elevarsi sopra i tetti delle case. Iniziata da Lanfranco, venne sopraelevata dai Campionesi (1319): sono visibili così nella sua struttura i canoni romanici nella parte a base quadrata e quelli di gusto gotico nella parte ottagonale e nella cuspide piramidale. Una lunga scala porta alle logge da dove si gode una splendida vista della città. Le absidi sono infossate al livello originario del tempio; in quella centrale è conservata l’epigrafe di fondazione e, sotto, i modelli originari delle antiche misure modenesi (mattone, tegola, pertica, braccio) a ricordare la destinazione mercantile della piazza.
La si intravede passeggiando per le strade da molteplici scorci tra le vie o elevarsi sopra i tetti delle case. Iniziata da Lanfranco, venne sopraelevata dai Campionesi (1319): sono visibili così nella sua struttura i canoni romanici nella parte a base quadrata e quelli di gusto gotico nella parte ottagonale e nella cuspide piramidale. Una lunga scala porta alle logge da dove si gode una splendida vista della città. Le absidi sono infossate al livello originario del tempio; in quella centrale è conservata l’epigrafe di fondazione e, sotto, i modelli originari delle antiche misure modenesi (mattone, tegola, pertica, braccio) a ricordare la destinazione mercantile della piazza.
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