FERRARA - SAN GIORGIO - foto interni
......non solo Ferrara.
CHIESA DI SAN CARLO
Si tratta dell'unica chiesa completamente barocca della città. Fu progettata da Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta, con il concorso del cardinale Carlo Emanuele Pio di Savoia, in sostituzione di un oratorio dedicato ai santi Filippo e Giacomo. La chiesa fu edificata tra il 1612 e il 1623.
In regime napoleonico il 4 agosto 1808 la chiesa venne assegnata all'arcispedale Sant'Anna, che ne è tuttora il proprietario.
La chiesa, di proprietà dell'Azienda USL di Ferrara, è stata danneggiata dal terremoto dell'Emilia del 2012 e non è visitabile. Per ragioni di sicurezza sono state rimosse le statue un tempo collocate sul timpano della facciata. Nell'aprile del 2022 è stato completato l'intervento post terremoto, con opere strutturali e il restauro dell'intero ciclo pittorico del soffitto.
Notizia e foto tratte da: https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Carlo_(Ferrara)
Per approfondire e saperne di più: https://www.filomagazine.it/2021/10/alla-scoperta-di-san-carlo-gioiello-unico-del-barocco-ferrarese/
FERRARA - Chiesuol del Fosso
Da documenti della famiglia dei marchesi Revedin si rileva che la località era denominata Tenuta Sammartina in localita S. Martino della Pontanara di proprietà della casa d'Este fino alla fine del sec. XVIII. Molti furono i passaggi di cessione avvenuti fino all'atto di acquisto dei primi anni del sec. XIX da parte dei fratelli Antonio e Francesco Revedin. È da notare che in tutti gli atti di passaggio è sempre fatta menzione all'oratorio della Sammartina, ampliato nel 1860 dal marchese Giovanni Revedin. La località fu in seguito denominata Chiesuol del Fosso e fu eretta parrocchia sotto il titolo di S. Maria dei Revedin.
La prima citazione documentale relativa alla chiesa dell'Assunzione di Maria Santissima, a Chiesuol del Fosso, risale al 1506, e viene ricordata anche da Marcantonio Guarini nel suo Compendio historico dell'origini, accrescimento e prerogative delle chiese e luoghi pii della città, e diocesi di Ferrara edito nel 1621. La piccola chiesa venne descritta in località Sammartina, perché tale era la denominazione locale al tempo, e fu eretta prioritariamente per officiarvi le funzioni religiose agli operai qui trasferiti per la costruzione di rinforzi all'argine del fiume Reno. In seguito fu utilizzata dai fedeli della comunità.
Entrò nel patriminio della famiglia Revedin nel 1808 e, nel 1860, venne ampliata e fu edificata la torre campanaria.
Ebbe dignità parrocchiale dal 1923 e come tale, ai fini civili, venne riconosciuta anche da Vittorio Emanuele III nel 1925.
Nel primo dopoguerra fu oggetto di due diversi interventi restaurativi, nel 1923 e nel 1933. Nel primo caso fu interessato il campanile mentre nel secondo fu la volta del soffitto della navata, della copertura dell'edificio e della parte superiore della facciata.
Gli ultimi restauri conservativi si sono avuti tra il 1990 e il 2000. In quest'occasione sono stati riviste le parti murarie e, di nuovo, la facciata. i muri della chiesa e la facciata.
FERRARA - Ferrara - CHIESA DELLE SACRE STIMMATE
Via Palestro 82 - Ferrara
La
chiesa ferrarese dedicata alle Sacre Stimmate di san Francesco d’Assisi
angola una posizione strategica tra la piazza Nova (poi Ariostea) e la
Strada di san Guglielmo (oggi via Palestro). L’autore del progetto
sfugge ancor oggi, ma non era certo un genio. Fu pensata per soddisfare
le esigenze pie della Confraternita omonima, che voleva ampliare la
propria influenza in città fin dai primi del Seicento. La Confraternita
si era formata a Roma alla fine del XVI secolo. Si rinsaldò allora il
culto delle stimmate (o stigmate), i “marchi” che il santo di Assisi
portava sul suo corpo come riflesso della venerazione per Gesù torturato
e crocefisso.
MIRACOLI
Le Stimmate vennero adorate
per se stesse: dal Medioevo nell’ambito dell’Ordine francescano, dal
tempo della Controriforma si attuò un solenne allargamento a tutti i
fedeli, con una festa dedicata dal 1586, il 17 settembre. La spinta più
forte per questi riconoscimenti venne appunto dai francescani
osservanti. Le confraternite scaturite dal culto imbastirono una rete di
sodalizi ispirati al miracolo. Un ottimo lavoro dedicato a queste
realtà è quello di Alessandro Serra in «Rivista di storia e letteratura
religiosa» 18, (2012).
Cesare d’Este, duca di Modena e già signore di
Ferrara, fu colpito dai suoi strali perché non era abbastanza severo con
gli Ebrei. Giunto a Mantova, Cambi riprese duramente in pubblico il
duca Vincenzo Gonzaga, ancora per via della sua tolleranza verso gli
Ebrei. Durante le prediche mantovane vi furono tumulti, violenze e scene
di isteria collettiva. Gonzaga fece scortare Cambi fuori dai suoi
Stati. Poi, adirato, il sovrano espresse il suo disappunto a papa
Clemente VIII, che si affrettò a scusarsi per quanto accaduto. Cambi
puntò anche su Ferrara, dove ebbe attenzione dalle famiglie ancora in
vista dopo la recente Devoluzione che aveva allontanato gli Estensi
dalla capitale del ducato. Però qui le autorità, preavvisate degli
eccessi del frate, limitarono ogni suo passo, anche se gli fu permesso
di perorare la causa della nuova Confraternita, purché non attaccasse
gli Ebrei.
FERRARA - Ferrara - CHIESA DEL GESU'
Via Borgo dei Leoni, 56 - Ferrara
Edificata nel 1570.
Fondata nel 1599.
Consacrata nel 1599 da Mons. Fontana.
Eretta nel 1932.
Nel sec. X la chiesa di S. Michele era priorato dell'Aula Regia di Comacchio, con cura di anime, poi dal sec. XI passò a S. Genesio di Brescello. Dal sec. XIV divenne di giuspatronato del casato Canani ed in seguito di quello Berni. Nel 1933 l'Arcivescovo mons. Ruggero Bovelli provvedeva a trasportare il priorato di S. Michele nella chiesa del Gesù, definendo la circoscrizione parrocchiale, approvata dal Ministero degli Interni con D.L. 23 maggio 1935. Il primo parroco fu mons. Carlo Ghinelli, che rinunciò a tale incarico nel marzo 1947. Il medesimo arcivescovo Bovelli affidò la parrocchia "ad nutum S. Sedis" ai padri della Compagnia di Gesù, conferendo il titolo di parroco a p. Silvio Piccardi. Nel 1979 i padri gesuiti lasciarono il governo della parrocchia e lo riconsegnarono alla diocesi. Con decreto dell'arcivescovo mons. Luigi Maverna del 26 settembre 1986, riconosciuto dal Ministero dell'Interno, alla parrocchia di S. Michele nel Gesù fu data la nuova denominazione di "Parrocchia del Gesù" con sede in Ferrara, via Previati n. 21. La chiesa del Gesù fu fatta erigere nel 1570 dai duchi estensi col concorso di privati cittadini per i gesuiti (giunti a Ferrara nel 1551 su invito del duca Ercole II d'Este per istituirvi un collegio destinato all'educazione dei giovani) e venne consacrata dall'arcivescovo Giovanni Fontana nel 1599. In questa chiesa fu sepolta Barbara d'Austria, penultima duchessa di Ferrara morta nel 1572. Vi è conservato pure un quattrocentesco pregevole Compianto sul Corpo di Cristo, costituito da statue policrome, e conosciuto come Pianzun dla Rosa, perché originariamente si trovava nella chiesa di S. Maria della Rosa, distrutta durante l'ultima guerra. Anche questa chiesa fu gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1944 e subì ingenti restauri. La Compagnia del Gesù fu soppressa nel 1773 e la chiesa e l'annesso collegio passarono ai padri somaschi. Al tempo dell'occupazione francese il collegio fu sede di tribunale, ospedale e carcere ed i gesuiti,ripristinati, chiesti di nuovo e un' altra volta espulsi, ritornarono nel 1847 e vi continuano a dimorare sino al 1979.
Serafinelli S.J. Pietro (1970-1979), Pes S.J. Ernesto (1963-1970), Velletrani S.J. Pietro (1953-1963), Piccardi S.J. Ottorino (1947-1953), Ghinelli Carlo (1935-1947), Roveroni Giuseppe (-1907).
https://arcidiocesiferraracomacchio.org/pag_pg.php?idanag=115
**************************************************************************
Il mito di Ferrara tra
storia, arte, architettura, biciclette e il Rinascimento italiano: non è
un caso che l’Unesco l’abbia scelta per il grande patrimonio artistico
ed architettonico e che anche Gabriele D’Annunzio l’abbia celebrata nelle sue Laudi. A voler guardare un po’ oltre ai tradizionali circuiti turistici che rivelano le maggiori attrazioni cittadine, si può intraprendere un tour di Ferrara andando alla scoperta di alcune particolarità e curiosità. Come quella celata nella Chiesa del Gesù.
Edificata per i Gesuiti nel 1570 su progetto dell’architetto Alberto
Schiatti, la chiesa presenta una facciata semplice ed austera, in
laterizio, divisa in due parti con tre portali decorati in marmo.
Leggi anche: FERRARA: NUOVO PERCORSO AL CASTELLO ESTENSE
L’interno ha subito numerose trasformazioni e distruzioni, per questo è privo di pitture alle pareti: si presenta a navata unica e conserva pregevoli opere d’arte, tra cui l’Annunciazione di Giuseppe Mazzuoli conosciuto
come il Bastarolo, che si trova nella prima cappella a destra e che è
anche l’autore del Dio Padre benedicente nella prima cappella a
sinistra; le due pale del bolognese Giuseppe Maria Crespi che
raffigurano la Comunione di San Stanislao Kostka alla presenza di San
Luigi Gonzaga e il Miracolo di San Francesco Saverio, rispettivamente
nella seconda e nella terza cappella a destra. Particolarmente
interessante, alla sinistra dell’ingresso, è il gruppo scultoreo quattrocentesco in terracotta policroma del Compianto sul Cristo Morto di Guido Mazzoni, a cui è legata una particolarità.
Leggi anche: BOLOGNA IL CRISTO MORTO CHE HA STREGATO IL VATE
La
tradizione, infatti, vuole che i personaggi in lacrime attorno al corpo
di Gesù rappresentino i membri della corte e, in particolare, le due statue all'estrema destra raffigurerebbero Ercole I e sua moglie Eleonora d'Aragona.
Sette statue in varie posture circondano il corpo del Cristo morto, di
cui si riconoscono, da sinistra: Nicodemo, con in mano un vasetto che
rappresenta i profumi che, secondo i Vangeli, egli portò per ungere il
corpo; la Maddalena, Salomè, Maria di Cleofa e Giuseppe Arimatea, con in
mano tre chiodi a memoria del fatto che fu lui ad ottenere da Ponzio
Pilato il permesso di togliere dalla croce Gesù e seppellirlo.Tutte le
figure sono rese con intenso realismo e le loro espressioni vanno dalla
disperazione della Madonna e della Maddalena, al dolore trattenuto di
Giovanni e Salomè, alle espressioni serie ma distaccate degli altri
personaggi. Sembra, quindi, che Maria di Cleofa e Giuseppe di Arimatea
avrebbero avuto come modelli la duchessa Eleonora e il duca Ercole I, il
che conferisce all’opera un’aurea ancora più particolare.
https://www.turismo.it/segreti-italia/articolo/art/ferrara-cosa-nasconde-la-chiesa-del-ges-id-11830/
***********************************
SANTO SPIRITO
I lavori per la costruzione della chiesa e del convento di Santo Spirito, in via Montebello, iniziarono nel 1519. Alla morte del duca Alfonso I d'Este i lavori vennero interrotti ma dalle fonti risulta che il complesso doveva essere già di notevole ampiezza. Nel 1570 la chiesa venne danneggiata pesantemente dal disastroso terremoto che si abbatté a più riprese sulla città. Subito dopo il terremoto si decise di ristrutturare la chiesa e il convento. I lavori finirono solo nel 1630 e fecero assumere alla chiesa e al convento le forme attuali. La parte del convento che subì meno danni nel terremoto è quella del capitolo e del refettorio che risale alla primitiva costruzione cinquecentesca e all'interno presenta cinque rosoni dipinti dalla scuola del Garofalo.
Il convento e la chiesa vissero il loro periodo di maggior prestigio durante la fine del Seicento e per tutto il Settecento.
Nel 1830 il soffitto della chiesa crollò distruggendo tutte le decorazioni e i dipinti delle volte. Nella seconda metà dell'Ottocento il convento venne tolto ai frati minori osservanti e subì varie destinazioni d'uso.
Parte del convento fu destinata ad appartamenti privati, parte all'Università. Dal mese di ottobre del 2009 i frati francescani hanno dovuto rinunciare a officiare il culto cattolico e si sono trasferiti in altre chiese. La chiesa è retta, su mandato dell'arcivescovo Paolo Rabitti, dai frati francescani dell'Immacolata.
Fondata nel 1519.
Consacrata il 17/02/1656 dal Card. Carlo Pio.
Eretta nel 1869.
La storia della parrocchia di S. Spirito è alquanto articolata. Nel 1757, a seguito della soppressione delle due antiche parrocchie cittadine rispettivamente intitolate a S. Salvatore (esistente sicuramente dal 952) e S. Maria delle Bocche (attestata sin dal 1106), con le entrate di queste chiese fu costituita dal cardinale Marcello Crescenzi la parrocchia di S. Matteo. Le vicende della parrocchia di S. Matteo nell'arco del secolo successivo finirono per intrecciarsi con la storia dei frati minori e della chiesa di S. Spirito. A questi monaci, la cui presenza secondo alcuni storici risalirebbe al 1272 e secondo altri al 1391, appartenevano il convento e la chiesa di S. Spirito. Tale chiesa fu ricostruita nel 1407 ed ampliata nel 1492 ad opera dell'architetto ferrarese Biagio Rossetti. Nel 1512 fu demolita insieme all'annesso convento per motivazioni di carattere militare e difensivo. Per iniziativa del duca Alfonso I d'Este nel 1519 fu intrapresa la ricostruzione, che tra alterne vicende, non escluso il terremoto del 1570, si protrasse sino al XVII secolo. Il nuovo edificio fu consacrato nel 1656 dal cardinale Carlo Pio. Tra il 1796 ed il 1799 truppe francesi con prigionieri tedeschi si stanziarono nel convento di S. Spirito e diversi frati furono ospitati presso i monaci olivetani in S. Giorgio e presso i cistercensi in S. Bartolomeo. Nel 1810 tutti i religiosi furono espulsi ed il convento fu messo a disposizione dell'esercito; in quell'occasione molti documenti andarono dispersi. Il convento fu riaperto nel 1816. Con il decreto regio del 7 giugno 1866 vennero soppressi gli Ordini religiosi ed espropriati i loro beni. Nel 1870 tutti i frati ad eccezione del custode della chiesa e di un suo coadiutore dovettero allontanarsi dal convento; poco tempo dopo però alcuni di essi tornarono e formarono una piccola comunità. Per evitare la demolizione o l'uso profano del tempio di S. Spirito l'arcivescovo card. Vannicelli Casoni con bolla del 12 gennaio 1870 trasferisce il titolo della chiesa di S. Matteo a quella di S. Spirito e affida la cura parrocchiale ai frati minori. Con decreto dell'arcivescovo mons. Luigi Maverna del 26 settembre 1986, riconosciuto dal Ministero dell'Interno, alla parrocchia di S. Matteo in Santo Spirito viene data la nuova denominazione di "Parrocchia di S. Spirito" (la settecentesca chiesa di S. Matteo è stata sconsacrata ed è attualmente adibita ad abitazione ed attività commerciali). Chiesa e parte del convento di Santo Spirito sono di proprietà demaniale, posti all'incrocio delle vie Montebello, Resistenza e Mentana.
SANTA MARIA DELLA PIETA' E SAN GAETANO DEI PADRI TEATINI
Chiesa di Santa Maria della Pietà | |
---|---|
![]() | |
Stato | ![]() |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Ferrara |
Indirizzo | corso Giovecca 54 ‒ Ferrara (FE) |
Coordinate | ![]() |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Santa Maria della Pietà |
Arcidiocesi | Ferrara-Comacchio |
Architetto | Luca Danese |
Inizio costruzione | 1622 |
Completamento | 1635 |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La chiesa di Santa Maria della Pietà, detta più comunemente dei Teatini, è un luogo di culto cattolico che sorge a Ferrara in Corso della Giovecca.
Fu edificata per i Chierici Regolari Teatini dell'Ordine di San Gaetano da Thiene su progetto dell'architetto ravennate Luca Danese, fra il 1622 ed il 1635.
A causa del terremoto dell'Emilia del 2012 la chiesa non è agibile e le funzioni vengono celebrate nell'adiacente sagrestia[1].
SAN MATTEO DEL SOCCORSO - VIA MONTEBELLO 43
La chiesa di San Matteo del Soccorso è un luogo di culto sconsacrato a Ferrara, in via Montebello. Risale almeno al XVI secolo. Wikipedia
Sede: Ferrara
Date di esistenza: 1757 - 1870
Intestazioni:
Parrocchia di San Matteo, Ferrara, 1757 - 1870, SIUSA
Nel
1757, a seguito della soppressione delle due antiche parrocchie
cittadine rispettivamente intitolate a San Salvatore (esistente
sicuramente dal 952) e Santa Maria delle Bocche (attestata sin dal
1106), con le entrate di queste chiese fu costituita dal cardinale
Marcello Crescenzi la parrocchia di San Matteo. Le vicende della
parrocchia di San Matteo nell'arco del secolo successivo finirono per
intrecciarsi con la storia dei francescani e della chiesa di Santo
Spirito. A questi frati, la cui presenza secondo alcuni storici
risalirebbe al 1272 e secondo altri al 1391, appartenevano il convento e
la chiesa di Santo Spirito. Tale chiesa, ricostruita nel 1407 ed
ampliata nel 1492 ad opera dell'architetto ferrarese Biagio Rossetti,
demolita poi nel 1512 insieme all'annesso convento per motivazioni di
carattere militare e difensivo, fu fatta ricostruire per iniziativa del
duca Alfonso I d'Este a partire dal 1519. Il nuovo edificio fu
consacrato nel 1656 dal cardinale Carlo Pio. Con il decreto regio del
1866 vennero soppressi gli ordini religiosi ed espropriati i loro beni.
Nel 1870 tutti i frati ad eccezione del custode della chiesa e di un
suo coadiutore dovettero allontanarsi dal convento; poco tempo dopo però
alcuni di essi tornarono e formarono una piccola comunità. Nel 1870 il
cardinale Vannicelli, per evitare la distruzione della chiesa di Santo
Spirito, trasferì ad essa il titolo della chiesa di San Matteo
erigendola a parrocchia che affidò ai frati minori. La chiesa
settecentesca di San Matteo è stata sconsacrata ed è attualmente adibita
ad abitazione ed attività commerciali.