mercoledì 23 novembre 2016

PALAZZO PARADISO

Palazzo Paradiso

Foto di N.K.

Il palazzo Paradiso è sede della biblioteca storica di Ferrara. Esso venne fatto erigere nel 1391 da Alberto V d'Este in occasione del suo matrimonio con Giovanna de Roberti e venne decorato, come Schifanoia e Belfiore, con scene della vita di corte e motivi tratti dai romanzi cavallereschi. 

Il nome è in sintonia con quelli suggestivi delle altre delizie estensi. L'impianto originario del palazzo è costituito da quattro corpi di fabbrica intorno ad una corte rettangolare su cui si affacciavano tre logge, oggi ne rimane una sola.
Nel 1437-1438, ospitò i partecipanti alla prima sessione del Concilio Ecumenico, che ebbe luogo a Ferrara; l'imperatore di Costantinopoli, Giovanni Paleologo e il Papa Eugenio IV soggiornarono qui. Il pittore ferrarese Antonio Alberti eseguì per l'occasione un grande affresco, oggi perduto, che aveva come tema il Paradiso, in armonia col nome del palazzo.
All'epoca del duca Borso, il complesso venne innalzato di un piano. Nel 1567 divenne poi sede delle varie facoltà universitarie e la struttura fu in seguito rivista da Giovan Battista Aleotti che spostò la facciata su via delle Scienze, dove si trova attualmente, e aggiunse la torretta con l'orologio e il grande portale in pietra bianca.

Nel 1731 l'anatomista Giacinto Agnelli e l'architetto Francesco Mazzarelli vi costruirono il teatro anatomico che tutt'ora esiste al piano terra del Palazzo. La pianta del teatro anatomico è ottagonale e dispone di entrate separate per gli studenti, il docente ed il cadavere ed è ben illuminato da quattro grandi finestre. La forma deriva da una mediazione tra i noti teatri di Padova (ovale e senza luce) e quello di Bologna (quadrato e con un solo ingresso) e ne rimuove i principali difetti. Nel 1831 la Facoltà medica venne trasferita nell'ambito dell'Arcispedale S. Anna lo splendido teatro anatomico ottagonale venne allora adibito ad aula per le lezioni di chimica.
Nel 1801 le spoglie di Ludovico Ariosto vennero trasportate dalla chiesa sconsacrata di San Benedetto all’interno del Palazzo, insieme al monumento funebre in suo onore. 
Foto da Internet

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