domenica 27 gennaio 2019

FERRARA - SANTA MARIA IN VADO







Facciata - Via Borgovado








Lapidi funerarie (facciata principale)



Laterale su Via Scandiana

Campanile visto dal chiostro











Ingresso laterale su Via Scandiana


Secondo la tradizione, già nel VII secolo, abitanti del sito in cui sorgerà la chiesa cominciarono a venerare un'immagine della vergine posta su un semplice capitello, e questo diventerà un luogo molto caro alla popolazione ferrarese. Qualche tempo dopo, ma certamente prima dell'anno 1000, al posto di quel capitello fu costruito un edificio di culto vero e proprio, sia pure di dimensioni ridotte, con semplice pianta ad aula e, secondo alcuni studiosi, con fonte battesimale, privilegio questo cui poteva godere all'epoca soltanto la prima cattedrale di Ferrara (dedicata a San Giorgio). Però, essendo quest'ultimo ubicato di là del fiume, risultava piuttosto scomoda per i fedeli del Castrum (cioè della zona attorno a via Porta San Pietro) e del Burgos inferior (zona sud-est di Ferrara), i quali almeno a partire dal X secolo, è molto probabile che preferissero esistere alle funzioni liturgiche presso il nostro piccolo edificio e presso le altre chiese che cominciavano a sorgere al di qua del Po di Ferrara. La prima attestazione documentaria della chiesa, denominata inizialmente Santa Maria Anteriore, risale al 971 e, siccome sorgeva nei pressi di un guado (da cui "vado") che permetteva l' attraversamento di uno dei numerosi acquitrini o stagni presenti allora nella zona, almeno a partire dal 1181 cominciò ad essere conosciuto come Santa Maria in Vado. (1)

Tra i fatti straordinari che sarebbero venuti a Ferrara nei secoli riveste particolare importanza il miracolo eucaristico, nella piccola ma importante chiesa di Santa Maria Anteriore documentata fin dal 1971, in gran parte demolita in occasione della costruzione nello stesso luogo dell'attuale basilica rinascimentale di Santa Maria in Vado (a partire dal 1494-95). Per un certo periodo il piccolo edificio di culto venne officiato dal Capitolo della Cattedrale come parrocchia succursale, mentre nel 1115 il vescovo Landolfo la affidò ai canonici regolari portuensi di Ravenna. Fu proprio durante la gestione spirituale di questa congregazione che avvenne, secondo la tradizione, il miracolo eucaristico del 28 marzo 1171. Era il giorno di Pasqua e si stava celebrando la messa nella piccola chiesa alla presenza del priore Pietro da Verona, di tre canonici e di numerosi fedeli, quando, al momento dell'elevazione dell'ostia consacrata e mentre il sacerdote la spezzava, spruzzi di sangue sgorgarono da essa e andarono a lambire la piccola volta dell'abside sopra l'altare che ancora oggi riporta tracce dell'evento. (2)

 (1) - Le chiese di Ferrara 
         Storia, arte e fede
        di  Giovanni Sassu e Francesco Scafuri





(2) - ALLA RICERCA DELLA FERRARA PERDUTA
        Luoghi, personaggi, curiosità e misteri
        di Francesco Scafuri


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