martedì 26 aprile 2016

SANTA MARIA MADDALEMA










Link: Santa Maria Maddalena

OCCHIOBELLO






                                                     Chiesa di San Lorenzo Diacono e Martire

                                                           (foto caricate il 23 luglio 2023)


Link: Comune di Occhiobello

         https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Lorenzo_Diacono_e_Martire_(Occhiobello)

         https://www.culturaveneto.it/it/percorsi/tappe/Occhiobello-Chiesa-Arcipretale-San-Lorenzo-Diacono-Martire 

STIENTA





























Nel millequattrocento si costruirono chiesa e campanile in muratura, vicini l’una all’altro, con ristrutturazioni successive, fino ad arrivare alla fine del ‘700, quando venne inaugurata l’attuale arcipretale (1799) lontana dal campanile, che rimase nella stessa posizione originale. 

Link: Comune di Stienta

GAIBA
















Villa Fiaschi e Cappella di Sant'Anna

Il nucleo centrale di Gaiba deve la propria origine all'arrivo dei Marchesi Fiaschi, che costruirono una possente villa sulle fondamenta della grande casa rurale dei predecessori marchesi Seracco. Questi ultimi ebbero territori in Gaiba per pochissimo tempo, ma sufficiente per lasciare il loro nome ad identificare "saracca" le terra che fu di loro proprietà, situata tra Via Giovecca e Via Vegri. Sullo scolo Canalazzo, tra Vegri e Tommaselle nel 1500 fu edificata la Villa rustica dei Seracco.
I Fiaschi al loro arrivo demolirono la villa e ne costruirono una nuova secondo canoni di architettura più "signorili". Nel 1669, secondo una descrizione dell'epoca, la villa Fiaschi possiede già la fisionomia attuale, anche se mostra una decorazione frontale al centro della coperrtura che oggi non c'è più.
Nel 1790 viene costruita la Cappella, in stile barocco dedicata a Sant'Anna, attuale patrona di Gaiba, l'Oratorio conserva una preziosa pala d'altare rappresentante la Santa bambina con la famiglia ed è opera di G. Cignaroli, pittore veronese morto nel 1770. Purtroppo da più di dieci anni la chiesetta, un gioiellino dell'arte barocca, è pericolante e necessita di ingenti quanto urgenti restauri. Le statue, che ornano ancora i pilastri della cinta, sono anteriori al 1790 e anch'essi abbisognano di restauro.
I Fiaschi si aprirono una strada verso il fiume costruendo la via che porta ancora il loro nome, per scopi agricoli continuarono a servirsi anche dell'antichissima strada che conduce al Monastero delle Caselle. Via San Lorenzo e via Fiaschi (oggi il primo tratto di quest'ultima si chiama via Roma) cominciavano in un'unica strada che partiva in corrispondenza del cancello centrale della mura attorno alla villa poi superava il ponticello sullo scolo Canalazzo e subito si divideva a V: un braccio si dirigeva perpendicolarmente alla Villa verso il Po, l'altro portava alle Caselle. Sopra queste due strade si espanderà Gaiba moderna: la piazza centrale con la chiesa di San Giuseppe si aprirà mettendo in comunicazione le due vie, dallo slargo della piazza in direzione ovest nascerà via Sabbioni da dove via Fiaschi verso via Vegri si diramerà via Giovecca.


mercoledì 13 aprile 2016

TORRE DEL PALAZZO BONACOSSI



















È stato edificato nel 1469 sotto Borso d'Este per l'esiliato fiorentino Diotisalvi Neroni.
Originariamente era costituito da un unico piano e da una torre che sovrastava l'edificio.
Successivamente il palazzo passa a Sigismondo Cantelmo per poi ritornare agli Este quando, nel 1533, Gurone d'Este vi volle realizzare un cortile interno, attribuito a Gerolamo da Carpi, mentre nel 1527 Francesco d'Este riuscì a rendere il palazzo come nodo di comunicazione fra l'adiacente palazzina di Marfisa d'Este e palazzo Schifanoia. Dopo la morte di Marfisa l'eredità del palazzo passa nel 1609 alla figlia Vittoria Cybo e ai suoi eredi che nel 1643 lo cedono al conte Borso Bonacossi la cui famiglia lo governerà per due secoli e mezzo. In questi anni la facciata e le stanze adiacenti alla torre furono notevolmente modificate e in un recente restauro sono stati scoperti, sotto i soffitti decorati in stile barocco di quattro stanze, antichi lignei soffitti a cassettoni cinquecenteschi decorati con semplici motivi geometrici a tempera.
Dopo anni di possedimento da parte della famiglia Bonacossi senza che ne abbia apportato significativi cambiamenti, il palazzo rischiava di perdere i propri splendori artistici fino a quando, nel 1911, il palazzo viene acquistato dal Comune di Ferrara il quale dà avvio ad un lungo restauro e ad un progetto di riqualificazione del palazzo per inserirlo nel circuito museale della città. Gli uffici e la direzione dei musei di arte antica vi si sono trasferiti nel 2000. Ospita la collezione del cardinale Gian Maria Riminaldi a cui si deve la creazione della prima raccolta Museale pubblica della città.


Palazzo Bonacossi si affaccia su via Cisterna del Follo, così denominata nel XIV secolo quando era attiva in quella zona una "cisterna" adibita al lavaggio e alla "follatura" della lana.
Edificato nel Quattrocento ed assegnato da Borso d’Este a Diotisalvi Neroni, fuoriuscito fiorentino, l’edificio fu sopraelevato di un piano nel Cinquecento. Passato in proprietà agli Estensi, dal 1572 fu dotato di un sistema di giardini in collegamento diretto con la Palazzina Marfisa d'Este e, attraverso un esclusivo passaggio sul fronte sud, con Museo Schifanoia.
Il Palazzo ha mantenuto nel corso del tempo il nome dell’ultima famiglia proprietaria ed è oggi sede della Direzione dei Musei Civici di Arte Antica, della Biblioteca (servizio sospeso) d’arte e della Fototeca. Le sale ospitano inoltre il Museo Riminaldi, la raccolta di sculture in marmo, piccoli bronzi, raffinati arredi, mosaici e dipinti dei secoli XVII e XVIII collezionati dal cardinale Gian Maria Riminaldi (1718-1789).
via Cisterna del Follo 5 - 44121 Ferrara