venerdì 27 aprile 2018

FERRARA - SAN GIOVANNI BATTISTA








La chiesa di San Giovanni Battista, detta anche dei Cavalieri di Malta, è una chiesa di Ferrara, situata all'incrocio fra via Montebello e corso Porta Mare.
Questa chiesa venne edificata nel 1496, ma alcuni studi indicano nel 1505, dai Canonici Regolari Lateranensi su un terreno donato da Ercole I d'Este. L'architetto di questa grandiosa costruzione sarebbe stato Francesco Marighella anche se gli studiosi moderni ritengono che la sua costruzione iniziò probabilmente dalla zona absidale, ad opera dell'architetto Biagio Rossetti. Nel 1570, un violento terremoto rase al suolo molti edifici tra cui, probabilmente, anche codesta costruzione: Alberto Schiatti architetto, risistemò l'edificio, forse riducendolo anche in dimensioni.
Dal 1826 al 1834 la chiesa venne retta dal Sovrano militare ordine di Malta che si era trasferito a Ferrara.
Venne riaperta al culto nel 1938, e dopo i bombardamenti del secondo dopoguerra venne chiusa al culto perché danneggiata e chiusa definitivamente nel 1954.
L'edificio di proprietà del comune di Ferrara negli anni '90 è stato restaurato e consolidato. Dopo il terremoto dell'Emilia del 2012 è stata temporaneamente riaperta al culto in attesa dei lavori di restauro delle chiese della parrocchia di Santo Spirito. 
È l'unica della città con una pianta a croce greca e dotata di cupola; l'interno è ricco di opere d'arte e di affreschi.
Adiacente alla chiesa sorge anche l'antico complesso conventuale, che venne trasformato in ospedale e convento per i cavalieri di Malta che praticavano lo status semimonastico.

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Chiesa di San Giovanni Battista dei canonici lateranensi, detta dei cavalieri di Malta 

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA 

Già dei Canonici Lateranesi fino 1779/1797 e del Sovrano Ordine Militare di Malta (1826-1834)

Stabiliti a Ferrara, i canonici regolari lateranensi –tra la fine del XV secolo e l’inizio del successivo– costruirono la chiesa che è posta all’incrocio di via Montebello con corso Porta Mare; dotandola di cupola, eressero un tempio che è unico nel suo genere a livello cittadino: una chiesa a pianta greca. 

Sessanta e più anni dopo, però, dovettero intervenire con restauri a causa dei danneggiamenti sofferti nel terremoto del 1570. I monaci abitavano l’attiguo convento, ma ne furono espulsi nel 1796: i “forastieri” dovettero partire, gli altri furono trasferiti a Santa Maria in Vado. Qui subentrarono i benedettini, che rimasero pochi anni. Vennero essi rimpiazzati dai somaschi, i quali similmente furono espulsi nel 1810. Entrarono allora i catecumeni nel 1821 a possedere una parte della canonica, ma anch’essi nel 1826 lasciarono il luogo ai Cavalieri del Sovrano Ordine Militare di San Giovanni di Malta; e passati questi nel 1855 ad aver sede in Roma, chiesa e canonica furono donate alle orfanelle. 

Nel 1938 la chiesa fu restaurata e venne riaperta, ma –colpita dai bombardamenti– nel 1954 fu nuovamente chiusa. Nel 1970 il Comune di Ferrara, quale proprietario, assegnò il complesso all’Azienda Pubblica Servizi alla persona e nel convento venne eretto un pensionato, affidandolo all’Opera Pia Braghini Rossetti. Nonostante i tentativi nel 1975 del Gran Priore Uguccione Scroffa di ripristinarla per l’Ordine, bisognerà attendere il 1995 per lavori di restauro e consolidamento. Dopo il terremoto, il 16 settembre 2012 la chiesa è stata riaperta al Culto. Mentre sono rimasti gli affreschi, i paramenti sacri sono conservati nel museo civico di Palazzo Schifanoia.

Da: Annuario Diocesano 2017 - Arcidiocesi di Ferrara