Funzione
Museo della Cattedrale
Cenni storici
(a cura di Francesco Scafuri)
L'ex chiesa di San Romano, nominata già nel 990, sorge poco distante dalla Cattedrale di Ferrara. Fu sede dapprima di monaci benedettini dell'abbazia di Fruttuaria e successivamente dei canonici regolari di S. Agostino, mentre nel 1230 venne data in commenda agli Estensi che, prima nel 1407 e poi nel 1487 la fecero ristrutturare, facendole assumere in gran parte l'aspetto attuale. L'armonioso chiostro adiacente, che insieme alla chiesa un tempo faceva parte dell'antico convento di San Romano, sarebbe stato edificato attorno all'XI secolo, mentre fu ricostruito nel XV secolo e restaurato negli anni '50 del XX secolo a seguito dei danni riportanti nel corso dell'ultima guerra, quando anche la chiesa fu sottoposta ad un primo intervento di recupero.
Il Comune di Ferrara, in occasione del Giubileo del 2000, ha restaurato il prestigioso complesso di San Romano, allo scopo di collocarvi all'interno l’attuale Museo della Cattedrale, che fin dal 1929 aveva sede in un’unica sala angusta situata nel piano sovrastante l'atrio del Duomo.
Gli ambienti del complesso di San Romano ospitano dunque il Museo della Cattedrale, costituito da autentici tesori di grande valore artistico di proprietà del Capitolo della Cattedrale e del Comune. All'interno dell'ex convento, nell'ampia sala al primo piano, si conservano ventiquattro libri corali quattrocenteschi miniati. La visita alla sala prosegue con l'esposizione dei progetti e del modello ligneo elaborati alla fine del XVIII secolo in occasione del concorso per il completamento del campanile della Cattedrale. Si possono ammirare infine opere lapidee di pregio di varie epoche, mentre su una pedana spiccano i due prospetti marmorei ricurvi risalenti all'VIII secolo, che costituivano un ambone proveniente dall'antica cattedrale di Voghenza.
Nell'ex sagrestia della chiesa, dal carattere raccolto, sono visibili alcuni arredi liturgici, reliquiari e l'ottocentesco paliotto, interamente in filato dorato, un tempo presso l'altare maggiore della Cattedrale.
Nell'ex chiesa si trovano l'Annunciazione e il San Giorgio e la principessa, ante dell'organo dell'antica cattedrale dipinte nel 1469 dal grande pittore ferrarese Cosmé Tura. Inoltre sono esposti su grandi pannelli otto pregevoli arazzi di grandi dimensioni, dove sono rappresentati gli episodi della vita di San Giorgio e San Maurelio, eseguiti tra il 1551 ed il 1553 dal fiammingo Giovanni Karcher su cartoni del Garofalo e Camillo Filippi. Nelle corsie laterali sono collocate prestigiose opere lapidee: le formelle provenienti dall'antica Porta dei Mesi, realizzate nel XIII secolo dal Maestro dei Mesi di Ferrara, il Capitello con le storie di San Giovanni Battista e le formelle marmoree provenienti dal pulpito eretto nel 1515 in Cattedrale e semidistrutto nel XVIII secolo a seguito dei lavori di trasformazione interna del Duomo.
Nell' abside, ambiente più protetto e di particolare valore simbolico, è collocata la famosa Madonna della Melagrana, realizzata nel 1406 dallo scultore senese Jacopo della Quercia.
Altre notizie:
Già esistente nel 990, la chiesa venne amministrata dapprima dai Benedettini dell’abbazia di Fruttuaria, poi dai canonici regolari di Sant’Agostino.
Il tutto tratto da:
http://www.artecultura.fe.it/1765/la-chiesa-di-san-romano
Link: Abbazia di Fruttuaria
L'ex chiesa di San Romano, nominata già nel 990, sorge poco distante dalla Cattedrale di Ferrara. Fu sede dapprima di monaci benedettini dell'abbazia di Fruttuaria e successivamente dei canonici regolari di S. Agostino, mentre nel 1230 venne data in commenda agli Estensi che, prima nel 1407 e poi nel 1487 la fecero ristrutturare, facendole assumere in gran parte l'aspetto attuale. L'armonioso chiostro adiacente, che insieme alla chiesa un tempo faceva parte dell'antico convento di San Romano, sarebbe stato edificato attorno all'XI secolo, mentre fu ricostruito nel XV secolo e restaurato negli anni '50 del XX secolo a seguito dei danni riportanti nel corso dell'ultima guerra, quando anche la chiesa fu sottoposta ad un primo intervento di recupero.
Il Comune di Ferrara, in occasione del Giubileo del 2000, ha restaurato il prestigioso complesso di San Romano, allo scopo di collocarvi all'interno l’attuale Museo della Cattedrale, che fin dal 1929 aveva sede in un’unica sala angusta situata nel piano sovrastante l'atrio del Duomo.
Gli ambienti del complesso di San Romano ospitano dunque il Museo della Cattedrale, costituito da autentici tesori di grande valore artistico di proprietà del Capitolo della Cattedrale e del Comune. All'interno dell'ex convento, nell'ampia sala al primo piano, si conservano ventiquattro libri corali quattrocenteschi miniati. La visita alla sala prosegue con l'esposizione dei progetti e del modello ligneo elaborati alla fine del XVIII secolo in occasione del concorso per il completamento del campanile della Cattedrale. Si possono ammirare infine opere lapidee di pregio di varie epoche, mentre su una pedana spiccano i due prospetti marmorei ricurvi risalenti all'VIII secolo, che costituivano un ambone proveniente dall'antica cattedrale di Voghenza.
Nell'ex sagrestia della chiesa, dal carattere raccolto, sono visibili alcuni arredi liturgici, reliquiari e l'ottocentesco paliotto, interamente in filato dorato, un tempo presso l'altare maggiore della Cattedrale.
Nell'ex chiesa si trovano l'Annunciazione e il San Giorgio e la principessa, ante dell'organo dell'antica cattedrale dipinte nel 1469 dal grande pittore ferrarese Cosmé Tura. Inoltre sono esposti su grandi pannelli otto pregevoli arazzi di grandi dimensioni, dove sono rappresentati gli episodi della vita di San Giorgio e San Maurelio, eseguiti tra il 1551 ed il 1553 dal fiammingo Giovanni Karcher su cartoni del Garofalo e Camillo Filippi. Nelle corsie laterali sono collocate prestigiose opere lapidee: le formelle provenienti dall'antica Porta dei Mesi, realizzate nel XIII secolo dal Maestro dei Mesi di Ferrara, il Capitello con le storie di San Giovanni Battista e le formelle marmoree provenienti dal pulpito eretto nel 1515 in Cattedrale e semidistrutto nel XVIII secolo a seguito dei lavori di trasformazione interna del Duomo.
Nell' abside, ambiente più protetto e di particolare valore simbolico, è collocata la famosa Madonna della Melagrana, realizzata nel 1406 dallo scultore senese Jacopo della Quercia.
Altre notizie:
Già esistente nel 990, la chiesa venne amministrata dapprima dai Benedettini dell’abbazia di Fruttuaria, poi dai canonici regolari di Sant’Agostino.
Nel 1287 gli Este, che ne assunsero il patronato nel 1230, avviarono una
totale ristrutturazione cui ne seguirà un’altra nel 1407.
Il chiostro presenta una sequenza di colonnine sovrastate da capitelli,
i più antichi dei quali risalenti al X secolo. L’antica pavimentazione è
tutt’ora esistente e si trova a circa 1,50 metri sotto l’attuale
livello.
Nel 1487, Folco d’Este fece ristrutturare la chiesa e il chiostro,
sopraelevandoli e aggiungendo sulla facciata e sui prospetti laterali
gli elementi decorativi in cotto tuttora visibili.
La chiesa venne nuovamente restaurata alla fine del Cinquecento ed
ampliata nel 1619. Fu oggetto di nuove modifiche nel 1754 per volontà
del cardinale Crescenzi, il quale fece anche ricostruire l’altare che
custodiva il corpo di San Romano.
Nel 1796 la chiesa fu soppressa e passò al Demanio, per poi essere
donata, con decreto del 1808, alla Municipalità di Ferrara che la
destinò a prigione per i colpevoli di brigantaggio. Nel 1811 fu venduta a
privati e da questi adibita a magazzino di ferramenta, uso che mantenne
fino all'inizio degli anni Cinquanta del Novecento, benché fosse stata
acquistata dal Comune nel 1941 insieme al chiostro.
Il 5 giugno 1944, durante un’incursione aerea, il chiostro, la chiesa e
alcuni fabbricati annessi furono bombardati riportando danni gravissimi.
Negli anni Cinquanta, la chiesa venne poi completamente liberata dalle
costruzioni che si addossavano ai prospetti e restaurata esternamente,
mentre il chiostro fu ricostruito tra il 1951 e il 1954.
Negli anni Settanta fu ripulita la facciata, vennero sostituite le
strutture lignee del tetto e furono restaurati gli affreschi del XIV
secolo presenti all'interno. Nel frattempo, San Romano cominciò ad
essere utilizzata come sede espositiva per mostre temporanee;
contemporaneamente venne ipotizzata per la prima volta una sua
rifunzionalizzazione come sede del Museo della Cattedrale, proposito poi
realizzato alla fine del 2000.
Nel 1986 scavi archeologici esterni alla chiesa misero in luce tracce di
due piccole absidi semicircolari situate ai lati di quella centrale,
poi ricostruite in sede di restauro, e una serie di tombe, a
testimonianza dell’utilizzo dell’area come spazio sepolcrale fino al
1514, quando il cimitero attorno alla chiesa fu soppresso.
Il tutto tratto da:
http://www.artecultura.fe.it/1765/la-chiesa-di-san-romano
Link: Abbazia di Fruttuaria
SAN ROMANO
Legionario romano che si convertì al Cristianesimo assistendo al martirio di S.Lorenzo (anno 258).
L'epigrafe attribuisce il martirio di S.Romano all'imperatore Decio, che morì in battaglia nell'anno 251, ma diverse fonti datano il martirio di S.Lorenzo al 258, quando Romano si convertì, durante l'impero di Valeriano.
La lunetta dovrebbe essere stata realizzata intorno all'anno 1000.
L'epigrafe attribuisce il martirio di S.Romano all'imperatore Decio, che morì in battaglia nell'anno 251, ma diverse fonti datano il martirio di S.Lorenzo al 258, quando Romano si convertì, durante l'impero di Valeriano.
La lunetta dovrebbe essere stata realizzata intorno all'anno 1000.
(testo)
CÛ SUB MARTIRIO DECII LAURENTIUS ESSET
+SCS ROMANUS XPÔ SE CREDERE DIXIT
QUO BAPTIZATO DETIUS CAPUT ABSTULIT IPSI
+SCS ROMANUS XPÔ SE CREDERE DIXIT
QUO BAPTIZATO DETIUS CAPUT ABSTULIT IPSI
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